Per questa seconda puntata di SPIN OFF è con noi Lorenzo Urciullo, già noto in quanto cantante degli ottimi Albanopower, ora impegnato anche in un progetto solista, come COLAPESCE.
Chi sia Colapesce, ce lo racconta Lorenzo sulle sue pagine internet: "(...) Presto Colapesce avvertì un fermento, un’energia che gorgogliava nel mar di Sicilia. Le acque ribollirono e si sentì perduto. Intrappolato da un vortice, vide tutto nero. Si risvegliò al tocco gentile di una sinuosa sirena che lo aveva condotto al sicuro dentro un palazzo di cristallo. La sirena gli servì un tè, caldo e vigoroso, che gli fece passare il mal di testa. Era bellissima. E per la prima volta in vita sua Colapesce si sentì a casa. (...) Da allora qualcuno dice che Colapesce tornerà a galla quando sulla terra sarà finita l’ingiustizia; qualcun altro che la corte è ancora là, come spettri in eterna attesa; altri ancora credono che stia lottando con il magma sorreggendo la Sicilia. Ma nessuno ha pensato che forse non leggeremo mai la sua relazione perché Colapesce non vuole più tornare indietro".
A voi l'intervista, per metà ripresa dalla decima puntata de Gli IndiePatici (al link trovate il podcast), per metà frutto di successive conversazioni - da qui il nome di Spin Off, di questa rubrica.
IndiePatici: Il nome “Colapesce” proviene da racconti dell’entroterra siciliano. Come è nata l’idea di questo progetto?
Lorenzo: Il progetto è nell’aria già da qualche anno, anche se si è concretizzato poi nell’ultimo anno. Il nome viene da una vecchia leggenda siciliana, del periodo di Federico II di Svevia. Questo essere, o forse il mostro, Colapesce è sotto il mare a reggere una delle tre colonne della Sicilia logorata dalla lava dell’Etna.
2) Il progetto Colapesce è più intimo, rispetto ai tuoi lavori paralleli (AlbanoPower). L’obiettivo è comunicare sensazioni, è questo che ti ha spinto verso il cantautorato?
In realtà porto avanti entrambi i lavori. Con Colapesce uso l’italiano, perché trovo più semplice comunicare, arriva prima rispetto all’inglese. Sono in una fase sperimentale per cui non ho ancora chiare future evoluzioni.
3) Rimanendo nell’ambito italiano, c’è un omaggio nel disco…
Sì, Leo Ferrè. Un anarchico francese venuto in Italia nell’ultimo periodo, spesso dimenticato anche dalla critica. Lo ritengo molto valido. Devo dire che ero indeciso tra questa cover e una di Herbert Pagani.
4) E la farai?
Sì, nel progetto con Raina degli Amor Fou.
5) Parlaci di questa novità.
Con Alessandro (Raina, ndr) siamo amici di vecchia data, da quando ancora suonava nei Giardini di Mirò. Ho suonato con Casador (progetto solista di Raina ndr) e abbiamo pensato di portare avanti questa idea. E’ piuttosto editoriale, gireremo con dei taccuini e raccoglieremo informazioni durante il viaggio. Spingeremo il pubblico a raccontare la propria idea di viaggio al fine di raccogliere informazioni per un libro. Dal vivo faremo dei brani di Albanopower, Colapesce, Amor Fou e Casador in un mix riarrangiato con inserti elettronici. Abbiamo dato nuova vita ai brani. Suonerò anche un mini set di batteria.
[SPIN OFF ovvero quello che non avete potuto sentire in trasmissione, visto che non era ancora partito il tour con il progetto Santiago...]
6) E’ finita questa prima esperienza in tour come Santiago, con Alessandro Raina (e non soltanto, visto che a roma c'erano anche Giuliano Dottori e Paolo Perego, rispettivamente chitarrista e bassista degli Amor Fou). Avete riarrangiato i rispettivi brani, li avete scambiati, li avete fatti diventare patrimonio comune. Te la senti di tracciare un bilancio di questa esperienza e raccontarci anche del progetto di pubblicare un libro sul viaggio, una specie di diario di bordo a cui hanno partecipato gli stessi spettatori dei concerti?
L'esperienza Santiago in compagnia del fidato amico Raina è stata splendida, tanto che abbiamo deciso di continuare e dare il giusto seguito al progetto con dei brani inediti scritti a quattro mani. Quasi sicuramente uscirà un ep di 7 brani fra dicembre e febbraio 2012. Il materiale manoscritto raccolto nel nostro primo tour (25 date) è parecchio e insieme al diario di bordo (pubblicato già in parte su rockit, nella nostra pagina) e alcune foto, andrà a confluire in un libro che pubblicheremo con i tipi di "Melino Nerella editore" credo in concomitanza con l'uscita dell'Ep.
7) ti abbiamo visto a Roma, e dobbiamo dirti che ci ha colpito tantissimo una versione di un brano di Elliott Smith che avete improvvisato. Riesci a descriverci cos'è l'improvvisazione per te e quanta parte del tuo amore per la musica è coinvolta in momenti del genere?
Waltz #1 è uno dei miei pezzi preferiti di Elliott Smith e nella data Romana Santiago l'abbiamo completamente improvvisato insieme ai 2 lestofanti paolo e giuliano (ride, ndr), è stato forse uno dei momenti più intensi della serata.
L'improvvisazione è uno degli 'aspetti più puri del far musica, è la sua vera anima, parte tutto da lì, almeno per me. E' un momento massimo di libertà e quindi l'amore per la musica raggiunge i picchi più alti. Non sono un grande improvvisatore, anzi sono più un pianificatore, ma quelle poche volte che improvviso la vivo in maniera totalizzante.
Durante il Santiago tour è capitato spesso ed è stato bello scoprire ogni sera un'aspetto inedito della stessa canzone.
Waltz #1 è uno dei miei pezzi preferiti di Elliott Smith e nella data Romana Santiago l'abbiamo completamente improvvisato insieme ai 2 lestofanti paolo e giuliano (ride, ndr), è stato forse uno dei momenti più intensi della serata.
L'improvvisazione è uno degli 'aspetti più puri del far musica, è la sua vera anima, parte tutto da lì, almeno per me. E' un momento massimo di libertà e quindi l'amore per la musica raggiunge i picchi più alti. Non sono un grande improvvisatore, anzi sono più un pianificatore, ma quelle poche volte che improvviso la vivo in maniera totalizzante.
Durante il Santiago tour è capitato spesso ed è stato bello scoprire ogni sera un'aspetto inedito della stessa canzone.
8) questo fine settimana suonerai al PopFest. Il cantautorato di Colapesce secondo te è pop? o al pop ambisce? O meglio: in che modo si può accostare Colapesce al pop?
Quando penso al Pop penso ai Beatles, ai Radiohead a Sufjan Stevens, National, non penso alla Pausini o a Ramazzotti, ecco partiamo da qua (ride, ndr).
Come vedi è un termine dai confini labili ed ha un enorme bibliografia alle spalle, che in qualche modo negli anni ha definito, se pur parzialemente i suoi limiti. Colapesce? Credo sia Pop.
Come vedi è un termine dai confini labili ed ha un enorme bibliografia alle spalle, che in qualche modo negli anni ha definito, se pur parzialemente i suoi limiti. Colapesce? Credo sia Pop.
Qui finisce la nostra chiacchierata in più puntate.
Non ci resta che invitarvi al ROMA POP FEST, questo fine settimana: Lorenzo a.k.a. Colapesce suonerà Sabato 19: noi ci saremo!Con i nostri ringraziamenti a Lorenzo, che è stato gentilissimo (oltre ad essere davvero bravo).
Vi lasciamo un brano "rubato" ad un live (e che finirà nell'EP) di Santiago.
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