Pochi giorni fa si parlava della Vaggimal Records, etichetta montanara della Lessinia (provincia di Verona). Ai più attenti non sarà sfuggito il mancato riferimento (se non en passant) ai C+C=Maxigross, ultimi in ordine di tempo ad essere stati prodotti da quest'interessante realtà (il loro primo EP si chiama Singar, ed è stato pubblicato in collaborazione con la 42records).
Ai più attenti allora dedicherei la lunga intervista con questo collettivo di 7 musicisti, in cui si è passati dalla musica in montagna alla lega nord con una naturalezza da far invidia a Heidi. C'è molto da leggere, per cui...
1) Perdonatemi la banalità: mi chiedevo se dietro il nome della banda (come vi chiamano gli amici di Vaggimal) ci fosse una storia particolare...
Ci fa piacere che tu ci ponga questa domanda. Così chiariamo la nostra questione battesimale. In una delle prime giornate primaverili di circa 4 inverni fa ci trovavamo in giro per le colline di Cavalo (circa 600 mt s.l.m) un po' per scendere di altitudine (Vaggimal si trova 732 mt) un po' per cantare qualche canzone. In un pomeriggio abbiamo scritto circa 6 brani. Poi abbiamo incontrato un po' di asini e abbiamo fondato definitivamente la band. Sulla strada di casa, risalendo i tornanti ci è sembrata la cosa più ovvia chiamarci C+C=Maxigross. Mesi dopo scoprimmo che una catena di supermercati aveva lo stesso nome, leggermente diverso (C+C Maxigross, senza l'uguale). Ma noi siamo buoni e non gli abbiamo fatto causa.
2) Avete registrato il vostro EP negli studi della citata Vaggimal, presso l'omonimo paese - che è anche il vostro, giusto?. Quali sono i lati positivi del lavorare con una piccola etichetta, in un contesto familiare e che conoscevate già?
Si si, noi siamo assolutamente compaesani dell'etichetta. Lavorare alla nostra maniera, che va di pari passo con quella della Vaggimal Records, ha praticamente solo lati positivi, se si vuole realizzare un disco con un sound del genere, totalmente casalingo e caminettistico. Negli studi di Vaggimal le registrazioni sono tranquillamente mischiate alle grigliate con i nostri amici, alle serate intorno al fuoco, dove la maggior parte dei pezzi sono nati. Quindi per registrare questi pezzi non avremmo potuto immaginare situazione più naturale e su misura. La concentrazione e rilassatezza di poter registrare ad ogni ora, con gli ampli della chitarra in camera da letto, la batteria in sala e lo scoppiettio della legna costante non si possono ritrovare in un qualsiasi studio. Poi certo, se avessimo voluto un disco dal sound impeccabile non avremmo potuto realizzarlo quassù. Però questo è quello che cercavamo. E per ora ne siamo soddisfatti. L'unico inconveniente è il fattore tempistico, ci abbiamo messo due anni a pubblicarlo da quando abbiamo iniziato a registrarlo! Utilizzavamo gli spazi liberi tra lavoro e università, e la cosa ci è un po' sfuggita. Però per il prossimo lavoro, il primo LP, ce ne occuperemo in maniera più organizzata, lo promettiamo.
3) Tra le poche informazioni su di voi in rete, mi ha colpito il riferimento agli anni di sperimentazione "freak-odelica" che hanno preceduto la registrazione dei brani. Quand'è che avete deciso di capitolare di fronte alla forma canzone e avete sentito la necessità di registrare i brani? e quanto di quella sperimentazione avete portato dentro "Singar"?
Come si sarà capito dalle risposte precedenti con la nostra musica cerchiamo di trasmettere l'atmosfera montagnosa e calorosa in cui viviamo e creiamo le nostre canzoni. Le belle recensioni su blog esteri che abbiamo ricevuto colgono perfettamente l'atmosfera di pezzi suonati in casa, cantando tutti assieme. Dopo un po' che provavamo e avevamo pronti un bel po' di pezzi abbiamo semplicemente chiesto ai nostri amici dell'etichetta cosa si poteva fare. Poi abbiamo iniziato a registrare, abbiamo fatto un incredibile numero di sovrincisioni e i pezzi hanno raggiunto un livello superiore a quello che sentivamo suonando in sala prove o nella nostra mente.
La sperimentazione è stata totale, ma decisamente naturale. Di base i nostri pezzi nascono su un semplice giro di chitarra acustica o di organetto da chiesa, poi sulla melodia della voce principale prepariamo le armonie corali (che a volte rivoltano totalmente la melodia iniziale!) e poi via con tutte le idee possibili et inimmaginabili. Avendo di base questa semplicità ci riconducono al folk, ma più passano le lune più ci facciamo influenzare da qualsiasi cosa. Il nuovo LP mostrerà le nuove influenze e sperimentazioni sempre più cosmiche!
La sperimentazione è stata totale, ma decisamente naturale. Di base i nostri pezzi nascono su un semplice giro di chitarra acustica o di organetto da chiesa, poi sulla melodia della voce principale prepariamo le armonie corali (che a volte rivoltano totalmente la melodia iniziale!) e poi via con tutte le idee possibili et inimmaginabili. Avendo di base questa semplicità ci riconducono al folk, ma più passano le lune più ci facciamo influenzare da qualsiasi cosa. Il nuovo LP mostrerà le nuove influenze e sperimentazioni sempre più cosmiche!
4) Voi venite dalle montagne venete della Lessinia, in provincia di Verona. In questi ultimi anni l'idea di Veneto che si è diffusa nel paese è quella della regione più ricca del Paese, forse troppo conservatrice, di sicuro terreno fertile per preoccupanti fenomeni populistico/xenofobi. Il Veneto però è allo stesso tempo punto di partenza di diversi gruppi rock o indie e laboratorio culturale. Voi che idea vi siete fatti, vivendolo quotidianamente? si tratta solo di singoli individui che necessariamente entrano in contatto o c'è una realtà alternativa di cui forse si parla troppo poco?
Questa è una bellissima e necessaria domanda. In realtà sono due. Egualmente valide.
Dal punto di vista sociale sicuramente il Veneto ha molti lati negativi. È assai benestante (anche se si sa che il nord-est ha avuto pure lui la sua crisi) ma non sembra molto generoso. Nè verso chi viene da fuori nè verso la cultura, entrambi elementi che aiuterebbero la gente comune ad allargare i proprio orizzonti e le proprie conoscenze. Che in realtà mi pare un problema abbastanza diffuso non solo in Veneto. Ma non vorrei generalizzare parlando di situazioni che non conosco direttamente.
Tuttavia noi come complesso musicale, assieme ai nostri amici dell'etichetta, del paese e della città crediamo di essere un esempio di scelta differente, che va contro (in modo naturalmente pacifico & costruttivo) a questo immobilismo e conservatorismo che non porta a nulla. Noi siamo orgogliosi di discendere e di trarre ispirazione per la nostra musica da un antico popolo che abitava alcune cime venete e trentine, i Cimbri. Questo popolo era formato da una coloratissima mescolanza di provenienze geografiche da tutte le parti dell'europa. E la sua lingua, che purtroppo sta scomparendo, è uno stranissimo intruglio di lingue nordiche, dialetti locali e chissà cos'altro. Crediamo che questo forte legame con la nostre montagne e le nostre tradizioni, da integrare con ogni possibile influenza, cultura e idea creativamente rivoluzionaria sia un'ottima alternativa al bollitissimo fenomeno della xenofobia ignorante, rozza e tristemente spassosa dei Leghisti. Inoltre noi (ma ci sono tante realtà che la pensano come noi quassù in Lessinia, figuriamoci in tutta Italia) cerchiamo di trasmettere una nuova idea di montanari, che la Lega sembrava averne preso l'esclusiva. Questo non è assolutamente vero. Non tutti i montanari sono contenti di indossare camiciette verdi e di innaffiare solamente il proprio orto. Ci sono esempi freschi e incoraggianti come il paese di Sant'Anna d'Alfaedo (di cui Vaggimal è frazione), che da pochi mesi non ha rieletto il sindaco leghista, e come Velo Veronese, paese illuminato per merito di un sindaco giovane e aperto, e un gruppo di organizzatori di eventi che portano in Lessinia cultura, teatro e cinema di spessore ( http://www. filmfestivallessinia.it/it/ ).
Riguardo alla scena artistica-culturale-musicale (immagino intendessi di ambiente "indy") non credo che il Veneto abbia qualche particolarità. Come in tutta Italia i locali di qualità non sono poi così tanti (Verona ha Interzona e Emporio Malkovich), tutti pagano poco i gruppi e fanno fatica a stare aperti. Mentre le band naturalmente sono tantissime. Quelle buone che hanno qualcosa da dire si contano sulle dita di una mano di un falegname sbadato. Personalmente credo che l'unica band veronese che abbia fatto qualcosa di nazionalmente interessante siano stati i Rosolina Mar, ormai sciolti da qualche annetto. Il resto è nella norma. Poi ci sono piccole realtà che tentano di portare in città una scelta artistica e musicale alternativa come i festivàl estivi della Casetta Lou Fai o il nuovo circolino Atelier Discreto. Parlo solo di Verona comunque, perchè la conosciamo bene. Qualche giro sotterraneo interessante si crea sempre, ma dovrebbe esserci più coraggio, più voglia di allargarsi oltre i confini cittadini e regionali e fare le cose più seriamente possibile. E magari avere qualche appoggio dalle istituzioni!
Dal punto di vista sociale sicuramente il Veneto ha molti lati negativi. È assai benestante (anche se si sa che il nord-est ha avuto pure lui la sua crisi) ma non sembra molto generoso. Nè verso chi viene da fuori nè verso la cultura, entrambi elementi che aiuterebbero la gente comune ad allargare i proprio orizzonti e le proprie conoscenze. Che in realtà mi pare un problema abbastanza diffuso non solo in Veneto. Ma non vorrei generalizzare parlando di situazioni che non conosco direttamente.
Tuttavia noi come complesso musicale, assieme ai nostri amici dell'etichetta, del paese e della città crediamo di essere un esempio di scelta differente, che va contro (in modo naturalmente pacifico & costruttivo) a questo immobilismo e conservatorismo che non porta a nulla. Noi siamo orgogliosi di discendere e di trarre ispirazione per la nostra musica da un antico popolo che abitava alcune cime venete e trentine, i Cimbri. Questo popolo era formato da una coloratissima mescolanza di provenienze geografiche da tutte le parti dell'europa. E la sua lingua, che purtroppo sta scomparendo, è uno stranissimo intruglio di lingue nordiche, dialetti locali e chissà cos'altro. Crediamo che questo forte legame con la nostre montagne e le nostre tradizioni, da integrare con ogni possibile influenza, cultura e idea creativamente rivoluzionaria sia un'ottima alternativa al bollitissimo fenomeno della xenofobia ignorante, rozza e tristemente spassosa dei Leghisti. Inoltre noi (ma ci sono tante realtà che la pensano come noi quassù in Lessinia, figuriamoci in tutta Italia) cerchiamo di trasmettere una nuova idea di montanari, che la Lega sembrava averne preso l'esclusiva. Questo non è assolutamente vero. Non tutti i montanari sono contenti di indossare camiciette verdi e di innaffiare solamente il proprio orto. Ci sono esempi freschi e incoraggianti come il paese di Sant'Anna d'Alfaedo (di cui Vaggimal è frazione), che da pochi mesi non ha rieletto il sindaco leghista, e come Velo Veronese, paese illuminato per merito di un sindaco giovane e aperto, e un gruppo di organizzatori di eventi che portano in Lessinia cultura, teatro e cinema di spessore ( http://www.
Riguardo alla scena artistica-culturale-musicale (immagino intendessi di ambiente "indy") non credo che il Veneto abbia qualche particolarità. Come in tutta Italia i locali di qualità non sono poi così tanti (Verona ha Interzona e Emporio Malkovich), tutti pagano poco i gruppi e fanno fatica a stare aperti. Mentre le band naturalmente sono tantissime. Quelle buone che hanno qualcosa da dire si contano sulle dita di una mano di un falegname sbadato. Personalmente credo che l'unica band veronese che abbia fatto qualcosa di nazionalmente interessante siano stati i Rosolina Mar, ormai sciolti da qualche annetto. Il resto è nella norma. Poi ci sono piccole realtà che tentano di portare in città una scelta artistica e musicale alternativa come i festivàl estivi della Casetta Lou Fai o il nuovo circolino Atelier Discreto. Parlo solo di Verona comunque, perchè la conosciamo bene. Qualche giro sotterraneo interessante si crea sempre, ma dovrebbe esserci più coraggio, più voglia di allargarsi oltre i confini cittadini e regionali e fare le cose più seriamente possibile. E magari avere qualche appoggio dalle istituzioni!
5) Chiudiamo con un'altra curiosità. Tutti i brani dell'EP sono in inglese, tranne l'ultimo: Solanje. Come mai questa eccezione?
Il discorso della lingua è sempre stato molto importante. Per noi la lingua non dev'essere un problema, un limite e un confine. ll fatto che in "Singar" (parola cimbra) ci siano quasi tutti pezzi in inglese ed uno solo in italiano è semplicemente perchè quei pezzi sono stati scritti sotto quelle influenze e ci stavano bene. Nel nuovo album non mancheranno pezzi portoghesi, spagnoli e di qualche lingua inventata, oltre che in inglese ed italiano. E, naturalmente, in Cimbro!
Come al solito, si chiude con i contatti della band:
1) la pagina Facebook;
2) la pagina Bandcamp;
3) il sito ufficiale della Vaggimal:
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