Siamo arrivati alla sesta puntata di Spin Off, le interviste che nascono in trasmissione e continuano dopo, perché ci sono artisti italiani che ci piace continuare a seguire, di cui ci piace raccontarvi di più.
Ospite del sesto episodio (gli altri li trovate raccolti a questo link) è una band da esportazione: la Casa del Mirto. Li abbiamo scoperti attraverso una recensione del loro splendido, ultimo LP - 1979 (un doppio, il cui "lato B" è composto dai remix curati da artisti interessantissimi tra cui una nostra vecchia conoscenza) - proposta in una delle prime puntate de Gli IndiePatici dal nostro amico Enver, che già ne aveva parlato ampiamentesuItalian Embassy. E in questi ultimi mesi Marco Ricci e i suoi sodali (tra cui Luigi Segnana, che ha risposto alle nostre domande durante la 36esima puntata) stanno raccogliendo consensi dalla critica e soprattutto dal pubblico.
Autori di una chillwave con influenze 80s e un'attitudine a suonare che li caratterizza come live band, piuttosto che come producers, oltre al già citato 1979 (+remix) questi ragazzi hanno rilasciato nell'arco di poco più di 12 mesi una serie di EP e singoli in download digitale gratuito (tra cui segnaliamo The Eternal e Poison) e la bellissima Just Promise, con il featuring di Freddy Rupert (dei Former Ghosts).
Eva Mon Amour, ovvero:
due anni di tour quasi senza soste (superata da tempo la soglia delle 100 date), durante i quali hanno raccolto ottime recensioni per La doccia non è gratis (uscito a fine 2009 per 29 Records), un riconoscimento importante come essere stati inclusi tra le 10 "Rivelazioni Live" del 2011 da KeepOn, e pochi giorni fa la pubblicazione di un EP, La malattia dei numeri, per XL di Repubblica (free download a questo link).
Da questo ultimo EP è rimasta però fuori una canzone che a noi piace molto: Dimmi chi ti sposi.
Abbiamo chiesto al nostro amico Shiva Bakta, all'anagrafe Lidio (intervistato in una delle ultime puntate - questo il podcast), di mettere nero su bianco la ricetta per una canzone estiva (e chi meglio di lui, che si è inventato il primo blog di cucina indie?!?!).
E lui ci ha spiegato come ha cucinato Little Song For D.S. (I pee in my pants).
[SIGLA] Luigi Tenco – Il tempo dei limoni Eva Mon Amour – In cantina (ce, ce, ce)
Port-Royal – Pink
Marlowe – Chiedi al buio
Casa del Mirto – (My) needs
Casa del Mirto – The Haste
City Final – The lion’s tears
Brunori SAS feat. Dente – Il suo sorriso
Beirut – East Harlem
M+A – Kim dance dance!
M+A – Liko, Lene, Lisa
Eels on Heels – Blank Skin
Anubi – Capital City
Diva – Il paradiso su Retequattro
Raein – Nirvana
The R’s – I love my family
Lamigdala – You&I (the string theory)
per scaricare la puntata in formato mp3, basta premere il tasto destro (e salvare con nome) su questo link.
In questa puntata vi abbiamo presentato:
in diretta telefonica, Luigi Segnana della Casa del Mirto, che ci ha parlato di questo interessantissimo progetto, del loro disco più acclamato, il doppio 1979 + 1979remix, della ricerca musicale e del loro live set, recentemente ammirato dal pubblico al Mi Ami 2011;
al telefono, Alessandro ci ha presentato gli M+A, duo forlivese che negli ultimi 12 mesi si è fatto conoscere tramite internet e una serie di live, incuriosendo diversi critici e ricevendo ottime risposte dal pubblico, e che in autunno pubblicherà il primo LP;
per la ventitreesima puntata della sua rubrica, l’Ambasciatore d’Italia, il nostro amico Enrico Enver Veronese, ci ha presentato il nuovo lavoro dei Diva;
per la diciottesima puntata di Dance Like…, una portavoce di Gianluigi di Dance Like Shaquille O’Neal ci ha presentato gli Eels on Heels;
per la settima puntata della sua rubrica, Francesco di Indie Riviera ci ha parlato di crowfunding e nuove forme di finanziamenti alla musica indipendente; in coda, ci siamo ascoltati i City Final;
per la terza puntata della loro rubrica, abbiamo ascoltato Davide di The Breakfast Jumpers, che ci ha presentato i Raein e raccontato qualcosa del recente Mi Ami, a cui ha assistito;
in chiusura di puntata, si è parlato con Marco, nostro amico di vecchia data (conduttore di Notizie sullo Stato della Musica nell’età della Pietra – che oggi trovate a quest’indirizzo), uno degli organizzatori di Insanamente – Cortona Sound Festival, interessante rassegna di musica indipendente italiana che quest’anno si terrà tra l’8 e il 10 luglio (tutte le info a questo link). Ci ha quindi fatto ascoltare i brani di due delle band ospitate: abbiamo pescato tra gli emergenti, ossia The R’s (recentemente sbarcati negli USA per firmare con una prestigiosa etichetta indie) e i Lamigdala (vincitori del contest legato annualmente al festival).
Tra le altre cose, si è quindi parlato di concerti nella settimana 20-26 giugno, Eva Mon Amour, Port-Royal, Marlowe, Brunori SAS & Dente, Beirut e Anubi.
vi ricordiamo come sempre che il venerdì dalle 10 alle 12 su POLI.RADIO va in onda la replica della puntata della settimana precedente de Gli IndiePatici!
Abbiamo chiesto ai nostri amici Jules Not Jude (intervistati qualche tempo fa in diretta telefonica - qui il podcast) di raccontarci la loro esperienza a Londra, dove hanno registrato l'ultimo EP: Wonderful Mr Fox (uscito per Produzioni Dada, e in download e streaming gratuiti a questo link).
Quello che segue è la storia della giornata dell'11 marzo scorso, anticipata dal video ufficiale che i ragazzi bresciani hanno girato nell'occasione: Don't Stop Your Thoughts in a Name. La penna è quella di Simone Ferrari.
La scorsa settimana avevamo chiuso il post sulla Sangue Disken annunciando una "puntata numero 2". Ed eccoci qui a parlarvi dei MANETTI!
Lunedì scorso, nel corso della 35esima puntata della trasmissione, il nostro amico Enver (Italian Embassy, Blow Up) ce li aveva presentati così:
"I Manetti! sono una band di Como e del suo hinterland, che ha appena pubblicato il secondo disco per la Sangue Disken di Barnaba Ponchielli. Un disco che rimanda al concetto di indierock degli anni '90 (ma anche fino ai primi del 2000), asciutto inquieto ed emotivo; mi ricordano anche i Giardini di Mirò di Dividing Opinions, pur avendo questi ultimi una classe al momento ancora superiore. Nel disco però sento anche echi di Notwist (vedi You and I and the Screaming Trees), trovo brani dai titoli accattivanti (Grunge is Dead, AM Summer Trio - che ai fan dei Grandaddy ricorderà AM 180). Sono canzoni post-rock, con chitarre new-wave.
Lo metterei accanto a un disco prodotto da Fool Tribe&Upupa poco tempo fa, quello dei Maybe Happy, e ripercorre quelle nostalgie di noi ultratrentenni per la musica anni '90 con cui siamo cresciuti. Da una parte c'è la scream di Ruggine, Gazebo Penguins, Fine Before You Came; dall'altra questi suoni che implodono invece di esplodere".
E allora intanto questo è il video di YOU AND I AND THE SCREAMING TREES, e nel prosieguo del post troverete un'intervista alla band e lo streaming di tutto l'album.
[SIGLA] Luigi Tenco – Il tempo dei limoni Fine Before You Came – Fede Madame Lingerie – Più niente Heike Has The Giggles – Dear Fear Mariposa – Con grande stile Mariposa – Pterodattili Brunori SAS – Rosa Mug – Pulp (Disco Muug) Nada – Il comandante perfetto Arctic Monkeys – Piledriver Waltz Manetti! – You and I and the Screaming Trees A Classic Education – What my life could have been Buzz Aldrin – A monster’s gun into a lover’s mouth The Rapture – How deep is your love Mug – Memorie Alessandro Fiori – Catino blu The Head and The Heart – Lost in my mind
per scaricare la puntata in formato mp3, basta premere il tasto destro (e salvare con nome) su questo link.
In questa puntata vi abbiamo presentato:
in diretta telefonica, Michele Orvieti dei Mariposa, che ci ha parlato del nuovo disco, Semmay Semiplay, della ricerca musicale e l’originale approccio della band, del tour estivo e poi più in generale della situazione della scena italiana e del lavoro per la Trovarobato, una delle più importanti etichette indipendenti;
al telefono, Mattia e Andrea ci hanno presentato l’Here I Stay Festival, bellissima iniziativa che avrà luogo il 29-30-31 luglio in Sardegna, per la precisione a Pozzo Gal (Arbus – Sardegna Occidentale) e raccontato il loro impegno anche sotto forma di produzioni, con l’omonima etichetta;
per la ventiduesima puntata della sua rubrica, l’Ambasciatore d’Italia, il nostro amico Enrico Enver Veronese, ci ha presentato il secondo, omonimo disco dei Manetti!, uscito per la Sangue Disken (di cui si è parlato in questo post);
per la diciassettesima puntata di Dance Like…, Gianluigi di Dance Like Shaquille O’Neal ci ha presentato il nuovo singolo di The Rapture;
per la sesta puntata della sua rubrica, Francesco di Indie Riviera ci ha parlato di I-Cloud e “legalizzazione” dei download; in coda, ci siamo ascoltati Rosa, brano estratto dal secondo disco di Brunori SAS, intitolato “Volume 2 – Poveri Cristi”;
eccezionalmente, e per quasi tutta la puntata, è stato in cabina Fabio, bassista dei Mug, interessante band romana che in questi giorni ha pubblicato il nuovo lavoro, Demo 2011 (in streaming sul blog di Dance Like Shaquille O'Neal). Con l’occasione si è parlato anche di festival estivi (i Mug saranno al Ludovico Van, vicino Avellino – tutte le info qui) e di musica in generale.
Tra le altre cose, si è quindi parlato di concerti nella settimana 13-19 giugno, Fine Before You Came, Madame Lingerie, Heike Has The Giggles, Alessandro Fiori, Arctic Monkeys, A Classic Education, Buzz Aldrin, Nada e dei The Head and The Heart.
vi ricordiamo come sempre che il venerdì dalle 10 alle 12 su POLI.RADIO va in onda la replica della puntata della settimana precedente de Gli IndiePatici!
Scoperti grazie ad un tweet di Righe Indie, gli Oh NO ITs POk ci hanno incuriosito per un paio di ragioni almeno.
Intanto il fatto che sembrano recepire e far loro, allo stesso, tempo un'estetica anni '80 (alla Decibel, viene da dire - ma è evidente anche una certa affinità con i primi Bluvertigo), un'attitudine decisamente punk e una serie di riferimenti culturali che fanno pensare al Giappone odierno. E poi il coraggio di pubblicare un disco - Visitors NOT Visitors - molto lungo (13 pezzi), completamente autoprodotto e soprattutto apparentemente fuori tempo, fuori contesto, nella scena italiana.
E allora ci è venuto spontaneo chiedere un'intervista e cercare di capire chi siano questi ragazzi.
Avendo deciso di presentarvi un'altra etichetta indipendente italiana degna di attenzione, abbiamo poi pensato di fare qualcosa di diverso dal solito.
Abbiamo perciò chiesto a Barnaba Ponchielli, uno dei fondatori della SANGUE DISKEN, di raccontarcene la storia:
Sangue Disken nasce nel 2007 da tre persone, Barnaba Ponchielli, Carlo Pastore e Stefano Bottura al Rocket di Milano (l'Indierocket Party), come dj set tra amici, ospitato da Enrico De Candia dei defunti Pink Rays. Dall'indie si è passati all'elettronica, da tre si è diventati due ed è nata la collaborazione con il Sottomarino Giallo, Allo de La Valigetta Dischi e con il Rocket. Aumentano le date, si affina la tecnica ai cdj, si raccolgono dei soldi e si decide di reinvestirli nella produzione di dischi. Per passione si fanno uscire tre dischi: un'edizione limitata a 100 copie di Altro("Aspetto"), "L'esercizio delle distanze" dei Minnie's e la prima produzione originale Sangue Disken, la raccolta di remix Altro"Disco". Dissapori sciolgono la coppia e Sangue Disken resta esclusiva di Barnaba Ponchielli. La storia prosegue con la coproduzione di "Adult Taste" dei Cristio e la pubblicazione dell'omonimo secondo album dei Manetti!.
I gruppi da pubblicare e supportare si scelgono per passione. Sangue Disken è totalmente indipendente e supporta la musica indipendente, come casa discografica, ufficio stampa e booking, nei limiti delle proprie possibilità. Vorrebbe essere agenzia di talent scouting non solo a livello musicale, ma anche in ambito grafico, cinematografico, fotogiornalistico e quant'altro, atta a valorizzare, idealmente all'estero, le potenzialità inespresse in patria dalla creatività made in Italy.
Noi vi proponiamo lo streaming del disco di Remix dei brani degli ALTRO, interessantissimo gruppo punk (ma con influenze che vanno dal jazz alla psichedelia), che in questa uscita della SD sono riproposti in chiave elettronica da una serie di ottimi dj. Un esperimento che merita quantomeno un ascolto.
Ma vi lasciamo anche una serie di link utili:
1) il bandcamp della Sangue Disken, dove potete ascoltare tutti i dischi in streaming
2) il myspace;
3) il bandcamp dei Derma, band in cui suona proprio Barnaba, e i cui brani hanno la particolarità di essere stati registrati tutti con il metodo "one and only take": tutto in presa diretta, senza possibilità di rifare.
E siccome a breve torneremo a parlare di quest'etichetta, stay tuned!
Colpisce la capacità di coniugare il cantato in italiano alle sonorità post-rock; ci ha ricordato gruppi come i Cosmetic, che personalmente adoriamo.
Li abbiamo ascoltati e riascoltati, e alla fine è venuto naturale chiedere loro di rispondere a qualche domanda nel corso dell'ultima puntata, lunedì 6 giugno (qui il podcast). Questa è la trascrizione di quello che ci hanno raccontato questi ragazzi romani, a cui auguriamo una splendida carriera.
Una curiosità: il progetto grafico del disco (che ci è piaciuto molto) è stato curato da Alessandro, il cantante e chitarrista, con Stefano Arici (a cui dobbiamo gli alberi) e Silvia Bolognesi (la serigrafia).
IndiePatico: si potrebbe pensare che abbiate fatto il "botto" venendo dal nulla, e invece non siete esattamente degli esordienti, vero? MiJ: insieme suoniamo da poco più di un anno, però effettivamente sì, ognuno di noi ha altri progetti e suona da tempo (segnaliamo quello del tastierista, Aron Carlocchia: gli En Plein Air, ndr).
Come sono nati questi Mary in June? Molto velocemente. Ho incontrato Aron, gli ho fatto ascoltare dei pezzi che avevo scritto, gli sono piaciuti e abbiamo iniziato a cercare batterista e bassista. E dopo un anno abbiamo registrato l'EP.
Ma quando hai fatto ascoltare questi brani e avete iniziato a parlarne, avevate già in mente un suono? Sì e no. Abbiamo iniziato prendendo spunto dal post- rock, Aron suonava già in gruppi di genere, ed è venuto fuori tutto piuttosto spontaneo.
E' anche questione di gusto personale, o dipende dal fatto che per voi i brani erano adatti? E' venuto tutto molto spontaneo, un po' è vero che le canzoni ci sembravano adatte, un po' è gusto personale...ma non è stato studiato, è venuto così.
Rispetto al cantato in italiano, non c'è il rischio di diventare subito "pop"? E' vero, questo è un rischio che si corre. Però l'importante è che cerchiamo di riproporre dei suoni decisamente post-rock, italianizzandoli anche per mezzo del cantato.
Voi avete deciso di uscire con un download gratuito su internet, e so che avete ottenuto grandi risultati...come mai questa scelta? Perché quando una band emergente vuole uscire, o accetta la routine del lavoro di contatto con le etichette, cercando di ottenere riscontri prima di poter proporre la propria musica, e quindi lavorare al progetto sin dalla produzione; oppure semplicemente diffonde la propria musica e vede cosa succede, facendolo per esigenza, perché ha voglia di presentarsi attraverso i brani. Noi facciamo parte di questo secondo gruppo.
State anche suonando molto, e quindi la domanda viene automatica: anche questa scelta è collegata alla volontà di promuoversi attraverso la musica che si fa? O questo serve a voi, per conoscervi e acquisire esperienza? Entrambe le cose: abbiamo suonato ovunque, senza scegliere il locale, sia per farci conoscere che per conoscere noi stessi, capire quali suoni fossero riproducibili live, migliorare il feeling tra noi, crescere come gruppo.
[SIGLA] Grenouille – …è il nostro destino (cover di Eddie Vedder – Hard Sun) Aldrin – Hasbro Polar For The Masses – Amycanbe – Blue Mountain Amycanbe – Rose is a rose Andrea Cola – Se io, tra voi My Morning Jacket – Circuital Psychovox – Il divino Le Man Avec Les Lunettes – Fall on the snow Le Man Avec Les Lunettes – Often Times I Cani – Post-rock Mary in June – Color petrolio Mary in June – Olio, benzina e cherosene Verdena – Scegli me Il Buio – L’idea dominante Sakee Sed – Repetita juvant Battles feat. Matias Aguayo – Ice Cream Redrum Alone – Emilia Paranoica (che trovate anche qui) Death Cab For Cutie – Some boys
In questa puntata (con una sigla speciale per ricordarvi di ANDARE A VOTARE 4 Sì AI REFERENDUM) vi abbiamo presentato:
in diretta telefonica, Mattia e Glauco degli Amycanbe, che ci hanno parlato del nuovo EP, intitolato The World is Round, della loro musica e dei rapporti con altre arti;
al telefono, Alessandro dei Le Man Avec Les Lunettes, band bresciana molto stimata anche all’estero, ci ha presentato il nuovo EP Sparkles e raccontato un po’ il loro modo di fare musica e il piacere di portarla anche fuori dall’Italia;
per la ventunesima puntata della sua rubrica, l’Ambasciatore d’Italia, il nostro amico Enrico Enver Veronese, ci ha presentato il primo disco de I Cani, intitolato per l’appunto Il sorprendente album d’esordio dei Cani;
per la sedicesima puntata di Dance Like…, Gianluigi di Dance Like Shaquille O’Neal ci ha presentato il primo singolo estratto dal nuovo album dei Battles;
per la quinta puntata della sua rubrica, Francesco di Indie Riviera ci ha parlato di musica e facebook, e possibili sviluppi tecnologici del social network più famoso del mondo; in coda, ci siamo ascoltati i My Morning Jacket con “Circuital”;
(dopo aver ascoltato quella del suo sodale Davide) PER LA PRIMA VOLTA abbiamo ascoltato la voce di Lucy di The Breakfast Jumpers, per la seconda puntata della loro rubrica, in cui ci ha presentato gli Psychovox.
abbiamo quindi sentito in diretta skype i Mary in June, band romana che ci ha sorpreso e fatto innamorare del post-rock con approccio pop e cantato in italiano del bellissimo esordio Ferirsi.
infine, in collegamento skype con Angelo di Poli.Radio, abbiamo introdotto il Festival di questo fine settimana, probabilmente il più importante della scena indie italiana, e cioè il Mi Ami (il programma è qui).
Tra le altre cose, si è quindi parlato di concerti nella settimana 6-12 giugno, Aldrin, Polar for the Masses, Andrea Cola, Verdena, Il Buio, Sakee Sed, Redrum Alone e i Death Cab For Cutie.
vi ricordiamo come sempre che il venerdì dalle 10 alle 12 su POLI.RADIO va in onda la replica della puntata della settimana precedente de Gli IndiePatici!
Nella trentacinquesima puntata de Gli IndiePatici,
in onda Lunedì 13 giugno alle 19:
interviste a:
MARIPOSA
MUG *
HERE I STAY **
* Saranno con noi in cabina e ci presenteranno il loro ultimo lavoro, in streaming gratuito a questo link su Dance Like Shaquille O'Neal. Potete inoltre scaricare "Memorie" sul loro sito ufficiale.
** I ragazzi di Here I Stay ci presenteranno in anteprima l'Here I Stay Festival: tutte le info le trovate qui!
Durante l'anno ci hanno più volte messo a disposizione dei biglietti da regalare, e organizzato numerosi splendidi concerti all'Init di Roma, nell'ambito della rassegna Italian Job (iscrivetevi alla pagina Facebook!).
Ora, per festeggiare il termine di una bellissima stagione (culminata con il concerto del 28 maggio scorso, che ha visto esibirsi Umberto Palazzo e il Santo Niente e Spiral69 - seguite i link per saperne di più su entrambi), gli amici di AnnoZero Live ci e vi regalano anche una compilation (la terza, per l'esattezza) in free download!
Prima di lasciarvi col player, oltre a ringraziare di nuovo questi ottimi ragazzi che con enorme passione si dedicano alla musica italiana, vi invitiamo ad andare sul loro sito ufficiale, dove hanno raccontato nei dettagli l'idea della compilation e la tracklist (sono coinvolti alcuni dei migliori esponenti della scena rock indipendente italiana).
Tommaso Lòstia & One Eyed Jack's Band sono tre ragazzi romani: Tommaso Lòstia, Daniele Orange Dezi e Claudio Gatta. Li seguiamo da anni, da prima ancora che la band si formasse (Tommaso si presentava con una chitarra, la sua voce, e nient'altro).
Mesi fa vi avevamo già proposto il loro primo EP, Il freddo è uno stato mentale, in free download e licenziato sotto Creative Commons: trovate tutto a questo link. Nel frattempo è proseguita la loro infaticabile attività live nel circuito dei locali indipendenti romani, e hanno continuato a lavorare su nuovi pezzi.
Questa settimana vi presentiamo il loro nuovo singolo: Vento Nero. Per l'occasione abbiamo deciso di farvi raccontare la storia della canzone proprio dall'autore, Tommaso.
"Tre mesi fa gli amici de Il Sottosuono hanno deciso di pubblicare il primo volume di una compilation di musica indipendente romana. Quando ci hanno chiamato, abbiamo subito pensato di registrare "Vento Nero": un pezzo che custodivamo da sempre, avendolo io stesso scritto e composto nel 2004. In questi anni, come fosse un'auto lo avevamo sottoposto a due revisioni. Ci piaceva per il gran tiro, ed è andata a finire che una volta entrati all'Hombrelobo Studio, di comune accordo con Fabio Recchia abbiamo deciso di registrare in presa diretta. Quello che ascolterete è il secondo take. Tutti gli effetti che si sentono sono suonati da noi "real time". Solo voci e cori sono arrivati in un momento successivo. E sì, eravamo piuttosto incazzati".
P.S. AGGIORNAMENTO IMPORTANTE: per motivi personali la band purtroppo si è sciolta; Tommaso Lòstia è in cerca di un Bassista e un Batterista per formare trio Rock/Grunge/Stoner/Blues/Pop (non esattamente in quest'ordine). Potete contattarlo direttamente su Facebook.
Interviste indiepatiche, ovvero: a cosa non si sottoporrebbero i gruppi italiani - e cosa non siamo disposti a inventarci noi - pur di farvi ascoltare una loro canzone!
E' il turno di un altro gruppo romano, i Love the Unicorn (i fratelli Marco ed Emiliano, Riccardo, Francesco, ci hanno chiesto di non rinchiuderli nel solito cliché dello strumento di competenza - forse perché ne manca uno, ndr).
Stiamo parlando di una band che ha appena dato alle stampe il primo EP, Back to 98, e di cui ancora si trova poco in giro per la rete. Beh, non ci faremo certo spaventare dal ruolo di apripista, pronti a farlo pesare al mondo intero al primo accenno di successo dei pop kids.
I REDRUM ALONE sono due ragazzi di Bari con una passione comune: la musica elettronica.
Il loro ultimo EP, "My first kernel panic", aveva raccolto consensi e incuriosito la critica.
A noi piace rimarcare il loro approccio all'elettronica, che da queste parti consideriamo l'unico conciliabile con il tipo di suono che ci piace: stiamo parlando della scelta dell'analogico. Tommaso e Piero infatti hanno costruito, in questi primi 5 anni di Redrum Alone, un live set basato sull'uso di sintetizzatori, drum machine, campionatori, vocoder e voci, tutto eseguito in tempo reale e senza computer.
E' per questo che siamo orgogliosi di presentarvi in anteprima lo STREAMING del nuovo singolo, la cover di Emilia Paranoica dei CCCP (qui potete ascoltare l'originale). Singolo che potete aquistare DA OGGI su tutti i negozi online: vi consigliamo il meno caro, cioè ITUNES (questo il link diretto).
Non potevamo non fare qualche domanda ai ragazzi, già che c'eravamo.
Ci ha risposto Tommaso.
1)Da quant'è che sperimentate con l'elettronica?
Sia io che Piero lavoriamo da più di 10 anni con macchine e sequencer; quando nel 2006 ci siamo conosciuti, io avevo questo progetto nel cassetto e ho pensato che insieme avremmo potuto dargli un senso e portarlo sui palchi con un live set...
2) Quante cover avevate nei vostri cassetti, fatte per vostro divertimento o come tentativi?
Le cover sono dei "divertissement" che rispecchiano i nostri ascolti, oltre Emilia Paranoica abbiamo anche She's Lost Control dei Joy Division in repertorio. Traslare questi classici del post punk in chiave electro ci ha dato la scusa per stravolgere totalmente la struttura dei brani originali.
3) Come mai avete scelto di uscire con Emilia Paranoica?
Perchè oltre all'audience electro volevamo attirare l'attenzione anche del pubblico che ascolta rock o new wave, visto che quando suoniamo nei rock club notiamo sempre molta curiosità verso la nostra proposta.
4) Prossime date dei Redrum Alone e anticipazioni su prossime pubblicazioni
Prossime date: 10 Giugno Noir Pub - Andria (BT) Prossime uscite: di sicuro un altro singolo o un EP a settembre, per il Full Length stiamo ancora decidendo, al momento la nostra priorità sono i concerti.
[SIGLA] Luigi Tenco – Il tempo dei limoni Toro Y Moi – Blessa Heike has the giggles – Robot The Jon Spencer Blues Explosion – Orange Amycanbe – Everywhere Piet Mondrian – Carne carne carne The Wyns – The fault Planet brain – Yesteryear The Vaccines – All in white Shiva Bakta – Smart drug (what the world needs now) 33 ore – Dormire di giorno Karibean – Xmas vibrations Ettore Giuradei – Strega Colore perfetto – Cagna fedele Mezzala – Nella vasca coi piranha Two door cinema club – Something good can work Two door cinema club – Undercover Martyn
per scaricare la puntata in formato mp3, basta premere il tasto destro (e salvare con nome) su questo link.
In questa puntata vi abbiamo presentato:
in diretta telefonica, Lidio alias Shiva Bakta, che ci ha parlato dell’imminente uscita del suo secondo disco, Third, e che insieme a Matteo della Garrincha Musica ci ha parlato dello stato della musica indipendente, della difficoltà di sopravvivere nel mercato per le piccole realtà, della cura per i particolari, e in conclusione abbiamo ascoltato Marcello, che ci ha presentato il suo progetto 33 ore;
negli ultimi minuti della puntata, è andata in onda l’anteprima di un’intervista a Kevin, bassista dei Two Door Cinema Club, band nordirlandese, che Tender Branson ha incontrato in occasione del loro recente live al Circolo degli Artisti, e che ci ha parlato del successo del loro primo LP: Tourist History – GIOVEDì 9 GIUGNO alle 18.30 potrete ascoltare l’intervista integrale, con diversi brani tratti dal suddetto album;
per la ventesima puntata della sua rubrica, l’Ambasciatore d’Italia, il nostro amico Enrico Enver Veronese, ci ha presentato il nuovo progetto di Michele Bitossi (leader dei Numero 6), ossia Mezzala, in download gratuito sul sito;
per la quindicesima puntata di Dance Like…, Gianluigi di Dance Like Shaquille O’Neal ci ha presentato un nuovissimo gruppo musicale marchigiano, i Karibean;
per la quarta puntata della sua rubrica, Francesco di Indie Riviera ci ha parlato di twitter e della sua utilità soprattutto rispetto alle informazioni e ai contenuti musicali; ci ha quindi presentato un brano dell’ultimo lavoro dei Planet Brain dal titolo “Yesteryear”;
infine, PER LA PRIMA VOLTA abbiamo ascoltato la voce di Davide di The Breakfast Jumpers, che cureranno una rubrica all’interno della trasmissione, e che per questo esordio hanno presentato un brano dei The Wyns.
Tra le altre cose, si è quindi parlato di concerti nella settimana 30 maggio-5 giugno, Amycanbe, Piet Mondrian, The Vaccines, Jon Spencer Blues Explosion, Toro Y Moi, Heike has the giggles, Ettore Giuradei e i Colore Perfetto.
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vi ricordiamo come sempre che il venerdì dalle 10 alle 12 su POLI.RADIO va in onda la replica della puntata della settimana precedente de Gli IndiePatici!