venerdì 22 luglio 2011

Alberto Arcangeli: Pop down the rabbit hole

Siamo entrati in contatto con Alberto Arcangeli (da Tavullia, paese della provincia di Pesaro e Urbino noto per aver dato i natali a Valentino Rossi) qualche mese fa, per mail. E via mail abbiamo seguito la gestazione del suo nuovo album: Pop Down The Rabbit Hole.

Non avendo fatto in tempo a parlarne in trasmissione, oggi - in occasione dell'uscita - ce lo facciamo presentare da lui stesso. Cliccando qui potete scaricare gratis l'intero disco.

Questo è Pop down the rabbit hole:

Pop Down The Rabbit Hole by albertoarcangeli

Prima di lasciare la parola all'autore di tutti i brani (che li ha anche suonati e arrangiati) e delle grafiche, soltanto una premessa: questo disco è la prova che a 40 anni di distanza si può ancora ragionare di psych-pop e non trovare sorpassato il banjo, perché i Beatles sono attualissimi, l'analogico continua ad essere fondamentale e la musica va fatta con onestà, prima di tutto. Senza cercare scorciatoie. Senza tante patinature. A patto che ci sia la sostanza - che qui c'è.
A voi il giudizio finale però, non prima di aver letto cosa ci ha detto Alberto:

Questo è il mio secondo album, ed è venuto molto diverso da come me lo aspettavo: è molto più bello! All’inizio non sapevo se sarei riuscito a fare delle cose che mi piacessero quanto “Dream Song” e “Touched by a Cloud”, pensavo che magari son cose che ti vengono una volta, e poi non vengono più. E invece no.

Comunque, sono partito che l’album era folk, e sono arrivato che era pop (e un po’ psichedelico). Più o meno, insomma. Magari mi ha sviato il fatto di non sapere di preciso cosa si intenda per “folk”. Alla fine ho lasciato che fossero i brani a decidere come dovesse essere l’album. Ne ho cominciati parecchi, circa una ventina, fino a che quasi non riuscivo più a cavarci le gambe, e poi ho ristretto mano a mano il campo, per approssimazioni successive. La scelta acustica, quindi, è stata dettata dal tipo di canzoni che scrivo (in Dreamsongs la quasi totalità delle elettriche era nelle cover). Sono venute così. Infatti, c’ho la Gibson a casa che si lamenta. Magari nel prossimo album la uso di più.


Quanto all’approccio, confesso che a me l’album pare hi-fi, in certi punti. E’ che sono cresciuto ascoltando talmente tanta musica dei Beatles e degli Stones, che ho un concetto di hi-fi retrodatato di almeno 40 anni. Se “pulissi” di più i pezzi, mi sembrerebbero sterili.


Mi sa che ho finito. Vi auguro buon ascolto e spero che vi piaccia
.

Alberto


Per seguire Alberto, questi i suoi canali principali:
1) il sito ufficiale
2) il blog
3) la pagina Facebook.

Vi lasciamo con il video ufficiale del primo brano che anticipava il nuovo album, Wheels and love (realizzato da Massimo Ottoni):

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