Due date per accogliere tutta la rabbia giovanile e la potenza de I Ministri. Due date, quelle dell’11 e 12 Novembre, in cui i Ministri hanno proposto una scaletta grondante sudore e carisma, ripassando per bene i loro pezzi migliori di Tempi Bui e Fuori all’adolescenziale (con le dovute eccezioni..) pubblico romano convenuto al Circolo per l’occasione.
Dato che la sottoscritta (per motivi che non vi sto qui a spiegare!) ha assistito ad entrambe le esibizioni, mi concedo di fare delle distinzioni tra le due performance dicendovi che giovedì sono stati a dir poco incendiari; venerdì , come ogni sequel che si rispetti, sono stati coinvolgenti ma non paragonabili.
Giovedì in molti hanno potuto assistere agli stage diving di Davide Autelitano durante la versione acustica de Il Bel Canto, o ai momenti di delirio in cui il nostro si gettava a pogare in mezzo alla gente come nel caso de Gli Alberi o nel finale di Abituarsi alla Fine. Momenti memorabili, aggiungerei. Non sono una patita di questa band, ma devo confessare che dal vivo sono pazzeschi. Imprevedibili, scatenati, esaltanti, questi quattro sanno bene come dominare la scena. Dall’inizio del concerto, scandito dalle note de Il Sole, per un’ora e passa hanno sudato e mobilitato la massa radunata nella sala del Circolo a loro piacimento, con uno spettacolo tirato come una molotov verso una vetrina, dal quale è difficile distogliere lo sguardo. Sarà che sono degli invasati impetuosi, sarà che con quelle giacche si danno un certo tono, sarà che sono i primi a scatenarsi al suono della loro musica, il che denota che ci credono per davvero, ma a pochi concerti ho assistito a così tanta partecipazione. Gli alberi, Bevo, Tempi Bui, Diritto al Tetto, La Piazza , sfrecciano tra le orecchie dei presenti come schegge impazzite e tutti fanno gesti di approvazione verso di loro, che sono i “ministri”, leader indiscussi della serata. Si levano cori su Il Bel Canto e tutti sanno i loro pezzi a memoria. Due dita nel Cuore, Noi fuori, procedono spediti e sicuri di sé, sebbene sui pezzi del nuovo lavoro, soprattutto quelli più elettronici si vedono facce un po’ perplesse e l’enfasi in certi momenti scende. Tuttavia hanno giocato bene le loro carte, usando le hit nei momenti opportuni per alzare lo share. Direi che è andato tutto bene, e che fare le rock star piace davvero a tutti.
P.s. Un saluto speciale a quell’uomo che ci ha permesso la visione occulta del concerto.
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