Venerdì 18 marzo, in occasione della prima serata del secondo Roma Pop Fest, abbiamo realizzato una serie di interviste per conto di Fusoradio (tutti i podcast, compreso questo, sono a questo link).
Oggi vi presentiamo la trascrizione della traduzione dell'intervista a Bill Botting e Paul Rains, rispettivamente basso e chitarra degli Allo Darlin', band londinese (ma nel caso di Bill e della cantante Elizabeth Morris soltanto d'adozione, essendo entrambi australiani), che nel corso del 2010 ha pubblicato un fortunatissimo (e omonimo) album, il primo con la nuova lineup - essendo proprio Bill e Paul degli innesti successivi, così come il batterista Michael Collins, ed Elizabeth l'unica superstite degli originali The Darlings.
IndiePatici: Prima domanda, giusto per rompere il ghiaccio. Chi di voi arriva dall’Australia e chi dall’Inghilterra
Paul: sì, siamo divisi equamente...
Bill: dunque, io sono di Brisbane, Elizabeth di Northampton, che è a nord di Brisbane. Ci siamo trasferiti circa 5 anni fa in Inghilterra, indipendentemente l’uno dall’altra.
Paul: si sono conosciuti in Inghilterra, essendo australiani entrambi (ride…)
Beh, e come vi siete conosciuti?
io ho dormito per qualche settimana sul pavimento della casa di mia sorella, che già viveva a Londra. Elizabeth era la sua coinquilina, suonava in un altro gruppo (i The Darlings), sono andato ad un loro concerto e ho notato il talento, ma non sono entrato a far parte del gruppo per altri 3 anni. Lei ha conosciuto Mike e Paul, prima…
...sì, andava all’università con Mike, che io conoscevo da anni. Con lui condividevo la passione per la musica e diverse esperienze in una serie di gruppi; ci trasferimmo a Londra per suonare. Elizabeth ci chiese di suonare con loro delle cover di Bruce Springsteen, io alla chitarra e Mike alla batteria, e finimmo per suonare nei The Darlings e un paio di mesi dopo eravamo al nostro primo Pop Fest di Londra, e decidemmo di formare una nuova band: gli Allo Darlin’.
Rispetto al Pop Fest, che hai appena nominato, vorremmo sapere che atmosfera c’era al Pop Fest di Londra, ma anche a quello di New York, a cui sappiamo che avete partecipato recentemente, e se trovate differenze qui in Italia.
credo che ogni Pop Fest sia diverso: abbiamo amato quello di Londra, ci sono ottime band, si vede che hanno lavorato sodo perché è un grande evento, e così a New York, dove hanno lavorato duramente; probabilmente è più difficile organizzarlo a Roma…
Sì, confermo, anche perché credo che a Londra sia la prosecuzione di una serie di serate indie-pop che già esistono, e quindi c’è meno da lavorare sulla promozione…e a New York, è stato un concerto stupendo…
a New York probabilmente abbiamo suonato davanti al pubblico più numeroso finora, è stato grandioso.
Un blogger, Everett True, ha scritto di voi “sono il twee pop per eccellenza”…era questo il vostro obiettivo, pensavate al twee pop quando avete iniziato?
no, non proprio, anzi sembra quasi una costrizione chiuderci in un ambito così definito, come fosse una gabbia…ogni cosa che scriviamo secondo me fa storia a sé: anche se sembra un cliché, non abbiamo mai avuto un suono in mente quando abbiamo iniziato e non ce l’abbiamo quando scriviamo testi e musica o ascoltiamo quelli che scrive Elizabeth, lo definiamo volta per volta…sei d’accordo, Bill?
oh sì, sono d’accordo Paul, ben detto! (ridono, ndr) E’ divertente come di questo argomento, del twee si sia parlato spesso negli ultimi due anni, a volte in senso positivo altre in senso negativo…noi non ci sentiamo una band di twee pop…
...noi ci sentiamo una rock band!
anzi, punk-rock!
Ma voi ascoltate il twee pop per conto vostro?
No, non ascoltiamo “il twee” di per sé, capita di ascoltare cose come i Belle and Sebastian, ma ascoltiamo la musica per quello che è…
oh, è divertente vedere le selezioni del lettore di Bill, si va dai Muppets all'elettronica…
E il vostro gruppo preferito? Gli Eux Autres? (lo hanno dichiarato in un’intervista, ndr)
probabilmente gli Eux Autres sono il nostro gruppo preferito, collettivamente parlando; abbiamo suonato con loro a San Francisco e siamo diventati ottimi amici, sono uno di quei gruppi dopo cui non vorresti suonare…
...sono davvero fantastici, sì…
…e individualmente?
Faccio molta fatica a scegliere, ci sono tante band tra cui scegliere, una di sicuro sono The Smiths…
…o i Fleetwood Mac…
Sì, siamo passati per la fase Fleetwood Mac…
E cosa conoscevate della musica italiana, prima di venire qui a Roma? Musica classica esclusa…
Sto cercando di ricordarmi un nome…
gli I’m from Barcelona?
No, sono svedesi, ma se fossero stati italiani sarebbero stati più bravi! (ridono, ndr) Ah, ultimamente mi è capitato di ascoltare Mal (…dei Primitives, ndr)…
Lo scorso anno abbiamo suonato a Berlino con un gruppo che si chiamava …mmm…un nome francese per “A man with the glasses” (gli Le man avec les lunettes, ndr)…
Era un modo per capire a che punto fosse l’esportazione della nostra musica…per concludere: cosa ci potete anticipare sul prossimo lavoro?
Lo registreremo ad Aprile, di ritorno da questo tour. Sarà diverso dall’ultimo, quando lo abbiamo registrato eravamo insieme da un mese o due, perciò ora sarà per forza diverso, suoniamo insieme da 2 anni…
...andremo anche in uno studio più grande, si presume sia migliore anche il suono…andremo a Manchester e saremo in sala per circa due settimane con Simon (Trought, ndr), che ha prodotto anche il nostro ultimo disco....
credo sarà speed metal…
o black metal, anche!
(e con le risate - anche nostre - concludiamo questa divertente e interessante chiacchierata)
e questo è lo streaming integrale di Allo Darlin', l'ultimo disco:
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